Ci saremmo aspettati da parte della Giunta Cirio una riforma globale della sanità attraverso la riscrittura di un nuovo Piano socio-sanitario modulato anche in base alle nuove esigenze che la pandemia ha creato o reso più evidenti. Provvedimenti frammentari e scollegati rischiano di creare caos e disgregazione tra Regione e interlocutori del mondo sanitario piemontese. La maggioranza sta sbagliando i tempi perché decide di aprire questa discussione nel pieno della terza ondata, il metodo, perché ha scelto di non confrontarsi con nessuno, ma ha anche esagerato nel trasferire funzioni all’Azienda Zero. Questa scelta da un lato svuota quasi completamente l’Assessorato regionale delle proprie competenze e dall’altro marginalizza le Aziende sanitarie locali e i sindaci senza chiarire le relazioni tra i diversi attori della sanità regionale. Il Pd vuole entrare nel merito del disegno di legge e rileviamo che sono tante le questioni poste dagli auditi che meritano un approfondimento: i rapporti tra le Direzioni regionali, il Direttore dell’Azienda Zero e l’Assessorato, così come i rapporti con SCR. Abbiamo già visto quali problemi può provocare una catena di comando poco chiara nei rapporti con le Aziende e SCR per gli acquisti .
Occorre, quindi, chiarire bene come avverrà il reclutamento del personale e il rapporto con le organizzazioni sindacali e, più in generale, chi, da cosa e dove stanno le responsabilità. I nodi da sciogliere sono tanti. Il Gruppo del PD presenterà una serie di emendamenti con l’obiettivo di migliorare il provvedimento, ma ci auguriamo che la Maggioranza scelga la strada dell’ascolto e delle scelte condivise e non quella della prova di forza. La sanità dovrebbe, infatti, essere potenziata sia attraverso il personale sia attraverso la destinazione di risorse. L’organizzazione deve succedere alla pianificazione e non il contrario. Gli interventi degli auditi ci consegnano molte preoccupazioni che non possono essere ignorate. Chiediamo alla Maggioranza di sospendere l’esame di un provvedimento tanto controverso.
La Giunta apra un confronto a 360 gradi su questa riforma e sulla riforma della sanità piemontese. Perché diversamente più che di Azienda Zero sarebbe più corretto parlare di confronto zero. Ma non è la strada giusta per riforme solide e durature.