E’ l’intenzione della Regione Piemonte riorganizzare il sistema turistico. Il come resta un’incognita e ci preoccupa non poco. Abbiamo assistito, in III Commissione (di cui sono vicepresidente), a una dotta e fumosa lezione dell’Assessora Poggio sul turismo. L’unico passaggio evidenziato è stata la volontà di rivisitare la governance delle ATL, individuandole per “prodotto turistico”.
Non condivido questa visione: l’Assessora Poggio dovrebbe confrontarsi nel merito in Commissione e con i territori interessati. E’ assurdo smontare senza motivo una riforma del 2016, che sta portando risultati concreti, come dimostra il riconoscimento della Lonely Planet che ha indicato il “Piemonte come seconda regione europea da visitare”. Non riesco a cogliere quale sia il cambio di velocità sbandierato dalla Giunta Cirio.
Il 17 ottobre ci sarà un primo incontro per la “rimodulazione del nuovo modello di rapporto col territorio”, come ha spiegato l’Assessora. Si parla di “percorso di concertazione”, “nell’ottica di creare un sistema più efficiente”, che però invertirebbe in tutto o in parte il lavoro che il Centrosinistra aveva fatto nella precedente legislatura. Avevamo lavorato e puntutato su una suddivisione territoriale, in cui ogni teritorio potesse esprimere tutte le sue specificità e questa scelta era risultata vincente, come dimostrano i dati e i riconoscimenti ottenuti. Adesso la prospettiva è smontare il nostro lavoro e la domanda che mi pongo in prima persona e come Pd: è una scelta dettata dalla politica o rispecchia realmente i bisogni del Piemonte per il rilancio turistico (che noi avevamo promosso e incentivato)?